10 GIORNI, 10 STORIE: Il primo gol non si scorda mai!
Mi chiamo Stefano.
All’età di 6 anni ho iniziato a praticare quella che con il tempo è diventata la mia più grande passione: il CALCIO.
Nonostante non sia mai stato un fenomeno, per ben 26 stagioni sportive ho fatto parte di una squadra per la quale ho sempre dato il massimo.
Ho iniziato la mia avventura calcistica in prima elementare presso la “Castellanzese Calcio”: qui ho mosso i “primi calci” e imparato la tecnica di base. Mi divertivo e ho acquisito sempre più confidenza con il pallone da cui difficilmente riuscivo a staccarmi.
Fino alla prima media, ho giocato per la “Castellanzese”, fornendo buone prestazioni e migliorando
campionato dopo campionato, ma senza mai riuscire a fare un goal!!
Era diventato il mio cruccio e motivo di ansia… Mi domandavo: “Ma quando riuscirò a fare il mio primo goal? Che sensazione proverò? Come esulterò?”
In seconda media, insieme a diversi miei compagni di classe e altri amici dell’oratorio, decido di andare a giocare proprio per la squadra dell’oratorio della mia città dove poi sono rimasto per quasi tutta la mia “carriera”.
Durante il primo campionato accadde qualcosa di imprevedibile. Era una partita del girone di andata in una bella giornata autunnale con una temperatura perfetta per giocare una partita di calcio. Ad un certo punto del secondo tempo mi arriva un pallone in profondità sulla fascia, entro in area lateralmente e metto un cross teso rasoterra. Il difensore interviene in scivolata per fermare il cross ma sfortunatamente (per lui) devia il pallone quel tanto che basta per metterlo nella sua porta… GOAL!
Nonostante non sia mai stato un fenomeno, per ben 26 stagioni sportive ho fatto parte di una squadra per la quale ho sempre dato il massimo.
Ho iniziato la mia avventura calcistica in prima elementare presso la “Castellanzese Calcio”: qui ho mosso i “primi calci” e imparato la tecnica di base. Mi divertivo e ho acquisito sempre più confidenza con il pallone da cui difficilmente riuscivo a staccarmi.
Fino alla prima media, ho giocato per la “Castellanzese”, fornendo buone prestazioni e migliorando
campionato dopo campionato, ma senza mai riuscire a fare un goal!!
Era diventato il mio cruccio e motivo di ansia… Mi domandavo: “Ma quando riuscirò a fare il mio primo goal? Che sensazione proverò? Come esulterò?”
In seconda media, insieme a diversi miei compagni di classe e altri amici dell’oratorio, decido di andare a giocare proprio per la squadra dell’oratorio della mia città dove poi sono rimasto per quasi tutta la mia “carriera”.
Durante il primo campionato accadde qualcosa di imprevedibile. Era una partita del girone di andata in una bella giornata autunnale con una temperatura perfetta per giocare una partita di calcio. Ad un certo punto del secondo tempo mi arriva un pallone in profondità sulla fascia, entro in area lateralmente e metto un cross teso rasoterra. Il difensore interviene in scivolata per fermare il cross ma sfortunatamente (per lui) devia il pallone quel tanto che basta per metterlo nella sua porta… GOAL!
Io esulto di gioia per il goal della squadra, non per me, perché tecnicamente sarebbe un autogol, ma appena mi giro vedo i miei compagni corrermi incontro per sommergermi ed abbracciarmi, congratulandosi per il goal fatto.
Nella mia testa non era così che mi immaginavo il mio primo goal, speravo fosse un po’ più “scenografico”, ma mi sono tenuto volentieri l’assegnazione di quel gol tanto cercato e tanto desiderato.
Nella mia testa non era così che mi immaginavo il mio primo goal, speravo fosse un po’ più “scenografico”, ma mi sono tenuto volentieri l’assegnazione di quel gol tanto cercato e tanto desiderato.
Quello che ho imparato quel giorno e che ho vissuto poi ogni volta in cui, in maniera più sciolta, ho segnato un gol, è che non c’è niente di più bello che condividere le emozioni con i propri compagni e stringersi in un caloroso abbraccio di squadra.
Questo è il bello del calcio, è qualcosa che mi manca e che sempre mi mancherà!
Stefano
Una descrizione perfetta, nel tuo stile!
RispondiElimina